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Stile di vita

Acidosi muscolare – come liberarsi dell’acido lattico accumulato nei muscoli

Acidosi muscolare – come liberarsi dell’acido lattico accumulato nei muscoli

L’accumulo dell’acido lattico si correla alla comparsa della cosiddetta fatica muscolare. Questo articolo spiegherà la causa ed il processo di accumulo dell’acido lattico e suggerirà delle soluzioni per minimizzarne gli effetti negativi sul nostro organismo.

Cos’è l’acidosi muscolare e perché causa affaticamento?

L’acido lattico o lattato è un sottoprodotto del metabolismo anaerobico lattacido. Si tratta di un composto tossico per le cellule, il cui accumulo nel torrente ematico si correla alla comparsa della cosiddetta fatica muscolare. Il lattato viene prodotto già a partire da basse intensità di esercizio; i globuli rossi, per esempio, lo formano continuamente, anche in condizioni di completo riposo.

Un uomo adulto normalmente attivo produce circa 120 grammi di acido lattico al giorno; di questi, 40 g sono prodotti dai tessuti aventi un metabolismo esclusivamente anaerobio (retina e globuli rossi), mentre i rimanenti vengono prodotti da altri tessuti (soprattutto muscolare) in base all’effettiva disponibilità di ossigeno. Il corpo umano possiede dei sistemi di difesa per proteggersi dall’acido lattico e può riconvertirlo in glucosio grazie all’attività del fegato. Il cuore è invece in grado di metabolizzare l’acido lattico a scopo energetico.

Durante il lavoro muscolare strenuo quando il metabolismo aerobico non è più in grado di soddisfare richieste energetiche, viene attivata una via accessoria per la produzione di ATP chiamata meccanismo anaerobico lattacido. Tale fenomeno pur sopperendo in parte la carenza di ossigeno aumenta la quota di acido lattico prodotta che a sua volta eccede le capacità di neutralizzazione da parte dell’organismo. Il risultato di questo processo è un brusco incremento della quota di lattato presente nel sangue. È bene ricordare che la quantità di acido lattico prodotta è inversamente correlata al grado di allenamento del soggetto. Una persona sedentaria produrrà più acido lattico di una persona allenata, facendo lo stesso tipo di allenamento. L’acido lattico inizia ad accumularsi nei muscoli e nel sangue quando la velocità di sintesi supera la velocità di smaltimento.

Quali sono i sintomi dell’accumulo di acido lattico nei muscoli?

Quali sono i sintomi dell’accumulo di acido lattico nei muscoli?

I sintomi più comuni della maggiore produzione di acido lattico sono:

  • fatica

  • dolore muscolare

  • bruciore

La prestazione fisica subisce un calo e per circa un’ora o anche più dalla fine dello sforzo si avvertono questi sintomi. I tempi sono diversi a seconda dell’allenamento e della quantità di acido lattico prodotto, ma i sintomi non devono durare giorni: se il dolore dovesse persistere uno o due giorni dopo l’allenamento, si è molto probabilmente in presenza di microlacerazioni muscolari che danno origine a processi infiammatori.

Non è solo l’attività fisica intensa a causare un’abbondante produzione di acido lattico, ma anche patologie come:

  • alcuni tumori

  • diabete

  • Aids

  • anemia

  • cirrosi epatica

  • insufficienza respiratoria

  • terapie farmacologiche con anti-iperglicemizzanti

  • eccessiva ingestione di alcol

  • malattie genetiche mitocondriali

Queste cause sono elencate a scopo educativo per approfondire l’articolo ma su soggetti sani la causa principale dell’accumulo di acido lattico è l’allenamento intenso.

5 modi efficaci per prevenire l’acidosi muscolare

Qui di seguito sono elencate certe pratiche da adottare per cercare di prevenire o limitare l’accumulo di acido lattico nei muscoli:

1. Bere più acqua

2. Allenarsi regolarmente

3. Capire quando fermarsi (in base all’intensità dell’allenamento)

 Fare un buon riscaldamento all’inizio e una sessione di stretching alla fine di ogni workout

4. Fare un buon riscaldamento all’inizio e una sessione di stretching alla fine di ogni workout

5. Assumere vitamine del complesso B, magnesio e omega 3.

Come la beta alanina aiuta con l’acidosi muscolare

La Beta-Alanina è un aminoacido non essenziale, in quanto sintetizzabile a partire dall’Alanina attraverso specifiche vie enzimatiche. La Beta-Alanina è molto usata in ambito sportivo per le sue differenti proprietà.
All’uso di Beta-Alanina vengono infatti ascritte attività:

  • antifatica;

  • ergogeniche;

  • migliorative nei confronti della performance aerobica;

  • migliorative nei confronti della performance anaerobica;

  • di tampone muscolare.

Le suddette attività risulterebbero correlate sia al potenziale ruolo antiossidante della Beta-Alanina che alla capacità di rigenerare Carnosina.

La Carnosina (Β-alanil-L-istidina) è un dipetide presente in elevate concentrazioni all’interno del muscolo scheletrico umano. È stato dimostrato l’integrazione con Beta-Alanina risulterebbe efficace nel ripristinare, e in alcuni casi potenziare, il pull muscolare di Carnosina. La Carnosina, infatti, è in grado di ‘tamponare’ l’acido lattico nei muscoli, permettendo di resistere più a lungo a sforzi intensi e favorendo il recupero dopo la gara o l’allenamento. Questo è il beneficio più importante che ricerchiamo in termini di acidosi muscolare.

Il dosaggio quotidiano di Beta Alanina consigliato per gli sportivi è di circa 400-1000 mg somministrati ad intervalli regolari di 3-6 ore, per un totale di 2-4 grammi al giorno (in un periodo di tempo che va dalle 2 alle 4 settimane).

I migliori prodotti contenenti beta alanina di BiotechUSA sono i seguenti:4450971222131

  • Beta Alanine caps: una dose giornaliera consigliata di 4 capsule apporta 4000mg di beta alanina ed è perfetta per mantenere i livelli di questo amino acido nel nostro organismo

  • Beta Alanine powder: versione in polvere dell’integratore in capsule.  2grammi di polvere contengono 2000mg di beta alanina. Sono consigliate 2 dosi da 2g di polvere al giorno disciolte 400ml di acqua

  • Black Test: il prodotto più potente con 900 mg di beta alanina per dosaggio (3 capsule) con l’aggiunta di vitamine del complesso B ed estratti erboristici.

Diego Sechi